|
La
solidarietà del Pri Vicini ai cittadini colpiti dal
terremoto Il
Comitato di segreteria del Pri e la Direzione nazionale sono vicini ai
cittadini dell’Italia centrale colpiti da uno sciame sismico di particolare
intensità e violenza. L’assenza di vittime umane, dopo la scossa di domenica
scorsa, dimostra il grado di efficienza delle misure di prevenzione prese e i
corpi dello Stato ed i volontari civili che hanno soccorso gli sfollati
meritano un unanime ringraziamento. Si comprende perfettamente come il
governo e lo stesso presidente della Repubblica Matteralla, davanti al
disastro che ha interessato decine di migliaia di persone abbiano sentito il
dovere di promettere la ricostruzione di quanto è andato distrutto. E’ un
modo significativo di voler garantire l’ impegno fattivo da parte dello Stato
e di offrire una speranza a chi si trova inavvertitamente e improvvisamente
in condizioni di vita assolutamente disagiate. L’unico timore che vogliamo
sperare si consideri con la sufficiente attenzione scientifica è se le zone
colpite dal terremoto possano considerarsi sicure in un prossimo futuro ed il
fenomeno che le abbia interessate costantemente dall’agosto scorso, possa
venir riassorbito, senza ulteriori conseguenze. Altrimenti, sarebbe
necessario presentare un piano alternativo alla semplice ricostruzione, per
quanto questo possa essere umanamente doloroso. E’ importante che l’insieme
delle forze politiche sia consapevole della necessità di unire gli sforzi per
superare un dramma che sta interessando parte così rilevante della nostra
popolazione. A riguardo va apprezzata la solidarietà e la disponibilità di
aiuti che sono giunte all’Italia da molte parti del mondo, in particolare da
Israele, attraverso il premier Netanjahu. Ma le prime a dover essere
coinvolte nei progetti di riallocazione sono le istituzioni europee, perché
una ferita inferta alla popolazione ed al patrimonio artistico italiano è
innanzitutto una ferita inferta all’Unione Europea, ed è l’Unione Europea a
dover mostrare di sapere rispondere prontamente. Roma, 31
ottobre 2016 |
|